Santo Stefano di Sessanio

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Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio è un piccolo ma incantevole borgo medioevale presente nella parte meridionale del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ad una altitudine di 1251 mt. e con circa 120 abitanti. E’ uno dei “Borghi più Belli d’Italia“.

Il borgo è uno dei più suggestivi d’Abruzzo. Il paese è completamente costruito in pietra calcarea bianca. L’originale candore dei suoi materiali oggi si presentano anneriti dai secoli di storia, per questo ancora più affascinante.

Con il dominio dei Medici gli edifici del borgo sono stati arricchiti con eleganti decori in pietra e muratura tipo i portali ad arco con formelle fiorite, le finestre in pietra finemente decorate da mani esperte, le bifore meravigliose. Sulla porta d’ingresso di sud-est svetta lo stemma della Signoria di Firenze, che su queste montagne ha lasciato un segno della sua raffinata civiltà.

Percorrendo le tortuose stradine si ammirano abitazioni quattrocentesche, tra cui la Casa del Capitano, e la Torre risalente al trecento e impropriamente detta medicea, dalla cui sommità si apre allo sguardo un panorama incantevole che abbraccia le valli del Tirino e dell’Aterno e si spinge sino ai fondali della catena del Sirente e della Maiella.

La chiesa di S. Stefano Protomartire, edificata tra XIV e XV secolo, si presenta come una monoaula in cinque campate, caratterizzata da un’insolita area presbiterale su cui si aprono le cappelle e un abside semicircolare. Rilevante è anche la chiesa della Madonna del Lago, del XVII secolo, che sorge subito fuori le mura, sulle verdi rive di un laghetto.

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Cenni storici

Sessanio sembra derivare dall’antico nome Sextantio (sei), in origine un piccolo insediamento romano che ha una distanza di sei miglia romane (circa 8,6 Km) da un più importante pagus romano (villaggio), il Piano di San Marco. Con la caduta dell’impero romano vi fu un decadimento economico e sociale dell’antico insediamento.

Le prime documentazioni sulla storia di Santo Stefano di Sessanio risalgono al 760, anno in cui il re longobardo Desiderio donò la località Carapelle Calvisio al monastero San Vincenzo al Volturno (il nome deriva da Calvino Calvisio, nobile romano che aveva come residenza estiva la località di Carapelle). Fino all’XI secolo la storia di Santo Stefano fu collegata a queste due località. In questi anni l’attività degli ordini monastici portò ad un aumento delle terre coltivabili fino ad alta quota oltre alla creazione di borghi fortificati in posizioni elevate.

Al 1308 risalgono le prime documentazioni certe dell’esistenza del borgo fortificato di Santo Stefano di Sessanio, territorio facente parte del feudo della Baronia di Carapelle. Tra la fine del XIII ed inizio del XIV secolo S. Stefano fu un punto strategico per questa baronia data la posizione confinante con il Contado della Baronia aquilana da dove si poteva controllare il traffico proveniente da Barisciano.

Nel 1474, sotto il controllo degli Aragonesi, grazie al riordino dei pascoli in Puglia e all’abolizione della tassa sugli animali si ebbe un fiorente sviluppo della pastorizia. Nella transumanza dei capi ovini verso i pascoli pugliesi portò in quell’anno a contare nella dogana pugliese ben 94.070 pecore provenienti da Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio, Calascio e Carapelle.

Nel 1579 la Baronia di Carapelle Calvisio fu ceduta a Francesco de’ Medici Granduca di Toscana (compreso il borgo di Santo Stefano di Sessanio) da parte di Costanza, figlia unica di Innico Piccolomini. Sotto i Medici, S. Stefano, raggiunge il suo massimo splendore grazie alla produzione di lana carfagna. La Signoria fiorentina qui la produceva, la lavorava a Firenze per poi commercializzarla in tutta Europa.

Nel 1810 fu ceduta al Re di Napoli la Baronia che venne divisa in cinque comuni tra cui quello si Santo Stefano di Sessanio.

Successivamente, nel 1861 con l’unità d’Italia, furono privatizzati i terreni del Tavoliere delle Puglie portando alla fine la millenaria attività della Transumanza con la conseguente decadenza economica e demografica del borgo accentuata dall’emigrazione dei residenti.

Nel XXI secolo, dalla fine degli anni sessanta ad oggi, il borgo sta riscoprendo una nuova rinascita grazie al turismo, alla promozione dei prodotti agroalimentari locali e agli interventi di restauro, frutto delle amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi anni e dai giovani che hanno dato un contributo alla pro-loco aiutando la promozione del territorio. Un forte contributo alla promozione è stato dato, a partire dal 2004, dall’arrivo di un’imprenditore di origini svedesi, Daniele Elow Kihlgren, che innamoratosi di questo borgo abruzzese a deciso di acquistare e ristrutturare alcuni edifici per realizzarci un albergo diffuso, “Sextantio“.

IL 6 aprile 2009, il paese è stato colpito dal terremoto che ha danneggiato L’Aquila, recando danni alla Torre Medicea simbolo del borgo. Per il restauro della torre è stato stimato un costo di un milione di Euro con un intervento di 2 anni.

Prodotti tipici

Le biologiche lenticchie di S. Stefano di Sessanio, di una qualità rara e antica che viene coltivata soltanto nei terreni aridi di alta montagna tra i 1200 e i 1450 mt. Le caratteristiche principali sono il colore marrone scuro, le dimensioni molto piccole, la superficie rugosa e striata e, soprattutto, il sapore che le ha rese celebri in tutta l’Italia, utilizzate dai migliori chef per piatti tradizionali o della nouvelle cuisine. Possono essere conservate a lungo senza perdere sapore e cuociono in circa 20 minuti.

I piatti del borgo

La zuppa di lenticchie servita con quadratini di pane fritto in olio di oliva, oppure cucinate anche con le patate, le volarelle (pasta fatta in casa, tagliata a quadretti) e le salsicce.

Ottime sono pure le carni degli agnelli allevati nell’altopiano di Campo Imperatore: una specialità è l’agnello alla chiaranese con formaggio e uova.

Per informazioni

Punto Informazione Pro Loco e Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga
telefono: 0862.89203, fax: 0862.89662
Sito web: www.comunesantostefanodisessanio.aq.it

Contribuisci alla ricostruzione della “Torre Medicea”

È stato attivato un conto corrente di raccolta fondi per la ricostruzione della “Torre Medicea”.
Per chiunque volesse partecipare con una donazione:
Intestazione: Comune di Santo Stefano di Sessanio (AQ)
Casuale: Ricostruzione Torre
IBAN: IT35 G060 4015 4000 0000 0155 785
Per le donazioni dall’estero:
BIC Banca Beneficiaria: BPMOITQ1
BIC Banca Intermediaria: BPMOIT22XXX

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